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Intervista multipla su Almax Magazine - Febbraio 2018

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Estratti dall'intervista:

INCONTRO CON LE COMPOSERS PER DOMENICO CALIA

Cari amiche e amici di Almax Magazine, questa volta, per questo numero di Maggio, “la Mission”è davvero tosta, ma ho fatto davvero di tutto affinché fosse resa “Possible”, dato che di Artisti, anzi, Artiste, per lo stesso contesto,  ce n’è più di una, ma sono sei o sette…Vi possono bastare?
Il nostro “microfono virtuale” ha quindi viaggiato in più parti d’Italia, per raccogliere le gentili risposte da parte delle “Composers”, o meglio, Musiciste Compositrici, che hanno dato il loro grande contributo per la riuscita di un grande capolavoro discografico del nostro Clarinettista M° Domenico Calia, che abbiamo conosciuto, e di cui ho riportato nella nostra intervista su Amax Magazine, nel numero di Febbraio.
Sono tutte graziose ed esperte Musiciste, professioniste di alto livello, che si sono prestate a questa bella impresa multipla.

...Ecco i loro nomi: Angela Floccari, Maria Di Pasquale, Nunzia Luca, Silvia Pepe, TeresaCaiati, Adriana Marconi e Agnese Sanna.

Renato Garbin – Ora che ho i vostri nomi, gentili Compositrici, vi chiedo una risposta per una domanda identica per tutte, ovviamente ringraziandovi moltissimo per la vostra gentilissima disponibilità, nel soddisfare questa grande curiosità, quindi, prego vogliatemi cortesemente raccontare com’è avvenuto l’incontro artistico con il Maestro Domenico Calia…

Adriana Marconi – Un’amicizia nata su facebook con l’eccellente musicista Domenico Calia, un grande editore in comune (Edmondo Filippini) e la proposta di un progetto stimolante e innovativo… impossibile dire di no!

Renato Garbin – Devo dire che trovo davvero straordinaria e molto coinvolgente questa situazione, con compositori musicali tutti appartenenti al gentil sesso…

R.G. – Ed ora conosciamo un po’ la storia, gli studi, l’attività artistica, delle nostre gentili Musiciste, che mi hanno fatto pervenire alcune loro note biografiche…
Come è nata la scelta, o meglio, l’inclinazione per la Musica Classica Contemporanea, oppure, come ama dire anche Edmondo Filippini, la Musica Colta… E’ una scelta mirata oppure una semplice variazione occasionale, conservando l’amore per la Musica Classica più conosciuta, quella storica, per intenderci, con i vari Autori storici come Mozart, Bach e via dicendo?

Adriana Marconi – Perché scrivere musica? Forse è pura follia… un po’ come tutte le cose che danno sapore alla vita… ma anche il privilegio di inventare, immaginare e di vedere, o meglio, sentire realizzata la propria idea; il bisogno di esprimere il proprio mondo spirituale e il piacere di armonizzare i suoni, accostandoli come colori. Una continua ricerca, nata dal fascino del suono della chitarra, mi ha condotto naturalmente e quasi inconsapevolmente a voler esplorare sempre più a fondo il linguaggio musicale (dall’armonia dei secoli precedenti a quella novecentesca). Da chitarrista a polistrumentista e compositrice: cosa ha guidato la mia scelta? L’ istinto e il gusto della scoperta.

R.G. – Tra gli autori di Musica Classica Antica ce n’è qualcuno, ma anche in Musica Classica Contemporanea, perché no, che vi abbia affascinato e magari un po’ influenzato nel vostro suono? Oppure riuscite a dare la vostra impronta decisamente personale, anche se avete delle preferenze, o affezioni, verso grandi Musicisti storici e/o contemporanei?...

Adriana Marconi – Ogni grande compositore del presente e del passato ci fa scoprire un mondo, un universo incredibilmente e meravigliosamente vivo… ognuno di loro ha una propria personalità, forte a tal punto da superare le barriere del tempo e delle varie epoche storiche; ognuno di loro è un rivoluzionario perché la vera rivoluzione avviene attraverso lo spirito, un gesto, un’idea, il mettere in discussione ciò che si conosce, lo sforzo di andare sempre verso il bello. Così, l’influenza più grande per me, è quella di cercare ogni volta che scrivo, il miracolo della musica ispirata, un vero atto di presenza nel mondo.

R.G. – Ora mi permetto pure una domanda un po’ “birichina”, se volete… ad esempio il vostro rapporto con altri generi, il Rock, Pop, Blues, il Jazz… Nessuna attrazione verso qualcosa di diverso dalla Musica Classica Contemporanea? Almeno anche solo per semplice svago alternativo…

Adriana Marconi – Penso che ogni musicista dovrebbe essere senza confini… Non posso fare a meno di citare B. B. King che racconta di aver assistito commosso ad un concerto di Andrés Segovia e che dopo trent’anni portava ancora nel cuore quell’incredibile serata dove “ogni nota era quella giusta e insieme alle altre formava una specie di pioggia magica e delicata”. Personalmente apprezzo ogni grande artista che, al di là del genere o dello stile di musica, con la sua voce diventi strumento e che col suo strumento diventi canto.

R.G. -  Nel vostro percorso formativo, Scuole, Conservatori, avete sentito la mancanza di qualcosa che, con una immaginaria “bacchetta magica”, vorreste poter cambiare, oppure è stato tutto, non dico facile, perché non sarebbe possibile, ma logico e naturale, arrivare alla vostra posizione attuale, in questo Genere Musicale ancora purtroppo sconosciuto a molte persone?... Cosa si dovrebbe poter fare, per farlo conoscere di più?

Adriana Marconi – Ho avuto la fortuna di studiare sia in Italia che all’estero, confrontandomi con diverse culture e non c’è nulla che cambierei del mio percorso. Pensando alla didattica in generale, sarebbe bello trovare un maggior equilibrio tra la pratica e la riflessione teorica, tra il pensiero su carta e la sua formalizzazione percettiva; avere a disposizione orchestre e varie formazioni strumentali con cui sperimentare e fare musica.


R.G. – Avete avuto tutte delle esperienze con grandissimi Maestri a livello nazionale e internazionale, quale di questi vi ha lasciato il maggiore senso di riconoscenza, avendo loro individuato in voi il vostro particolare talento e datovi gli indirizzi migliori per la vostra carriera?

Adriana Marconi – Nel delicato percorso di formazione artistica è fondamentale trovare nei Maestri, non solo una fonte di informazioni ma soprattutto persone capaci di infondere l’amore per l’arte, per la musica e quindi per la vita. Sono comunque infinitamente grata a chiunque mi insegni e mi abbia insegnato qualcosa, perché la mia voglia di imparare è senza limiti. Le  parole di incoraggiamento? Le più preziose.

R.G. – Il Maestro Domenico Calia, con cui avete realizzato questo ottimo progetto musicale, intitolato, voglio ricordarlo, “Flowers of ContemporaryClarinet”, bellissimo titolo che, in italiano, sarebbe “Fiori della Musica Contemporanea”, se la mia scarsa affinità con l’inglese non m’inganna, è ancora molto giovane, nell’ambiente della Musica Classica, sia Contemporanea che Storica, vi ritrovate con molti artisti giovani? Riesce molto ad incuriosire le nuove generazioni, oggi, questo Genere Musicale?
Per esempio, Edmondo Filippini afferma che oggi i mezzi di diffusione davvero non mancano, come il Web, che ne sarebbe il principale…ma mancano, forse, coloro che possano fornire l’indirizzo, lo spunto, la conoscenza, come i media più importanti, siete d’accordo? Lo so, sembra simile ad una domanda già fatta, ma con sfumature differenti…

Adriana Marconi – I giovani hanno una meravigliosa forza vitale e i canali di informazione, è vero, non mancano. Nel mondo della chitarra classica ci sono sempre più giovani talentuosi aperti ai  linguaggi musicali contemporanei e grazie ai mezzi di comunicazione odierni - con cui hanno molta dimestichezza e familiarità - riescono a diffondere e a far conoscere la loro musica al grande pubblico.


R.G. – A questo punto, dopo questa sperimentazione ben riuscita, come trovo “Flowers of ContemporaryClarinet”, penso che la vostra collaborazione collettiva potrebbe avere molte ragioni per poter continuare, con il Maestro Calia, magari inserendo pure altri Musicisti e altre strumentazioni affini al clarinetto, per realizzare altri ottimi lavori, no?
E qui voglio conoscere anche l’opinione dello stesso Domenico Calia…

Domenico Calia – come dicevo all’ inizio ora la sorpresa  è svelata per ottobre è in uscita il volume 2 di“Flowers of ContemporayClarinet”,  quindi la collaborazione continua, sono veramente felice ed orgoglioso di tutte, sono persone straordinarie e con grande talento.


Adriana Marconi – Assolutamente sì! Nel secondo volume di “Flowers of Contemporary Clarinet” presento due pezzi per clarinetto e chitarra classica. Il clarinetto è uno strumento di straordinaria duttilità, ci regala suoni scuri e profondi, chiari ed espressivi, e farlo dialogare con la chitarra – un duo particolare e poco diffuso - è stato entusiasmante: come dipingere utilizzando una tavolozza di infiniti e splendidi colori.

R.G. – Alle nostre lettrici, lettori, che avessero conoscenze e velleità musicali importanti e che avessero magari l’intenzione di sperimentarsi anche in questo genere particolare, come la Musica Classica Contemporanea, che suggerimenti vi sentite di poter dare?

Adriana Marconi – Essere curiosi! Si racconta che Socrate, poco prima di bere la cicuta – era stato infatti condannato a morte – abbia ricevuto in carcere un maestro di musica per prendere una lezione di cetra. Perché? Solo per il gusto di imparare. La voglia di sapere, di mettersi in discussione, di sovvertire gli schemi, ci permette di andare sempre avanti e di realizzare i nostri sogni. Solide basi teoriche, certo, ma un grande e incrollabile amore per l’arte della musica.

R.G. – Sono davvero coinvolto e, come dire, “catturato”, da questa  particolarità musicale e non smetterei più di fare domande, ma, purtroppo, abbiamo qualche limite di spazio. Però sono davvero felice ed entusiasta di avere fatto la vostra conoscenza.
Al di là della collaborazione, ora con Domenico Calia, i nostri affezionati lettori, dove potrebbero eventualmente venirvi a sentire suonare prossimamente?
Avrete quasi sicuramente ciascuna di voi un sito di riferimento, oltre ad una pagina facebook, dove poter trovare le date dei vostri concerti sia individuali, che in formazione orchestrale, che indicazioni possiamo dare?

Adriana Marconi – Ho un canale You Tube dove si può ascoltare la mia musica e un sito internet: www.adrianamarconi.altervista.org . Siete tutti i benvenuti!


R.G. – Non mi resta che ringraziarvi, ad una ad una, per la vostra gentilissima disponibilità e cortesia, augurandomi davvero di poter avere presto l’occasione e la possibilità di poter assistere a qualche vostro recital individuale oppure anche assieme al nostro Maestro Domenico Calia.
Porgo un grande in bocca al lupo collettivo a tutte voi (evviva il lupo, si dice oggi) per un ottimo e soddisfacente proseguimento di carriera con la Musica Colta, contemporanea o più Classica Antica!!!
A presto!!!

Adriana Marconi – Grazie a te, Renato Garbin, per la tua gentilezza e per la piacevolissima conversazione. Grazie anche alla rivista Almax per lo spazio che ci ha dedicato e naturalmente un caro saluto ai suoi numerosissimi lettori!

Ecco, care amiche e amici lettori, spero di essere riuscito a destare in voi una certa bella curiosità verso questo Genere Musicale. You Tube, come gli altri portali suggeriti, possono sicuramente darvi modo di fare i primi “assaggi”.
Devo dire che per chi è abituato a seguire sempre e solo determinati generi, come il Rock, il Blues, il Jazz, il Pop, italiano o straniero che fosse, o altro di simile, forse, il primo impatto, per chi non avesse mai ascoltato Musica Classica Contemporanea, non sarà “subitissimamente” facile. E’ un po’ come degustare un liquore mai assaggiato prima, occorre assimilarne il carattere, le sfumature. Poi ci si rende conto che può benissimo diventare una buona compagnia nella lettura, nello studio, nel lavoro, dove consentito, al punto di poterlo poi ascoltare dal vivo in qualche concerto che venisse offerto nelle vostre città, con la gioia di percepire sensazioni nuove, direttamente, anche se i supporti di riproduzione attuali sono in grado di riprodurre questi suoni molto fedelmente.
Avere la versatilità d’ascolto per la musica, a 360°, è una buona dote per vivere in armonia anche con il Mondo intero, sapendo che la Musica è, appunto, come si dice sempre, un linguaggio universale e questo genere è una delle tante espressioni di comunicazione. Quindi non mi resta che augurare ai nostri lettori un buon ascolto sereno, rinnovando l’appuntamento con nuovi Musicisti, in una nuova “Mission Possible”…
 

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